Le cultivar nazionali

Alcune delle numerose cultivar italiane della specie limone ritenute più meritevoli di diffusione sono il Femminello comune, alcune delle sue selezioni clonali (Femminello comune apireno, Femminello incappucciato, Femminello siracusano, Femminello a Zagara bianca) e l’Interdonato (cultivar locale).

Femminello Comune (o Femminello ovale o ‘Ruvittaru’)

È la cultivar più diffusa in Italia (circa il 70%) e comunque la varietà più rappresentativa della Sicilia. La pianta ha un vigore medio ed è quasi completamente priva di spine. Le foglie sono dette “di camelia” e il frutto, oblungo e di media pezzatura, produce un succo abbondante, chiaro e molto aromatico. Adatto alla forzatura, il Femminello comune ha una tolleranza media al mal secco e dà una produzione costante e abbondante. Attualmente viene coltivato soprattutto in Sicilia (Catania, Palermo, Siracusa, Messina) e in Calabria (Reggio Calabria). Di origine sconosciuta ma coltivata già da tempi remoti in Sicilia, questa cultivar ha dato origine, attraverso mutazioni gemmarie, a numerose cultivar locali e selezioni clonali (Santa Teresa, a zagara bianca, Incappucciato, Sfusato di Favazzina in Calabria, Quattrocchi, Scandurra) con tolleranza al malsecco e con caratteristiche morfologiche e bio-agronomiche più o meno diverse.

Il Femminello comune è una cultivar altamente rifiorente con elevate capacità di allegagione, di cui si possono elencare ben cinque fioriture annuali, a cui corrispondono diverse denominazioni di fruttificazione.

La più importante, almeno per il valore qualitativo, è la prima fioritura, la quale produce frutti che maturano da ottobre a marzo. Sono i cosiddetti limoni invernali caratterizzati da un epicarpo più o meno rugoso, elevata acidità e un numero variabile di semi. I frutti più precoci di questa prima fioritura, quelli che maturano tra settembre e ottobre, sono detti Primofiore e sono molto quotati nel mercato. Abbiamo poi i frutti detti ‘maiolini’, ‘biancucci’ o ‘bianchetti’, caratterizzati da un epicarpo poco rugoso, un colore giallo pallido, pochi semi e una minore acidità. Molto spesso fruttificano a grappolo e la maturazione avviene tra aprile e maggio. I famosi ‘verdelli’ giungono invece a maturazione nell’estate dell’anno seguente e si piazzano sul mercato con ottimi prezzi. I verdelli, che solitamente si formano a grappolo, hanno un epicarpo più liscio, un’acidità bassa e quasi nessun seme (tecnicamente si dice che i semi sono abortiti). Ci sono poi i cosiddetti ‘bastardi‘ che maturano dopo circa un anno e si caratterizzano soprattutto per l’epicarpo liscio e il colore giallo intenso. Vanno infine ricordati i ‘marzani’, raccolti solitamente insieme ai limoni invernali. Non sono mai numerosi, hanno una forma più o meno rotondeggiante, epicarpo rugoso, umbone largo e schiacciato, un certo numero di semi e un’acidità elevata.

Femminello Zagara Bianca (o Fior d’arancio)

Di probabile derivazione (per mutazione vegetativa) del “Femminello comune”, questa pregiata cultivar, ben tollerante al mal secco, ha una fruttificazione costante e un’alta produttività: riesce a produrre mediamente il 18% di bianchetti, il 36% di verdelli e il 46% di limoni, questi ultimi due con buona qualificazione commerciale.

Femminello siracusano (o Femminello masculuni)

Di probabile derivazione (per mutazione gemmaria) del “Femminello comune”, questo tipo di limone si caratterizza per essere una pianta di grande vigore, con un rapido accrescimento e una messa a frutto anticipata rispetto agli altri limoni mediterranei. Ha una certa rifiorescenza spontanea e riesce a produrre mediamente l’85% di limoni (per la maggiore precocità del primofiore), il 4% di bianchetti e l’11% di verdelli. Di grande qualità e dunque molto apprezzata dal mercato anche per l’alta produttività e il precoce accrescimento dei frutti, questa cultivar presenta comunque dei difetti come la mal tolleranza al mal secco.

Femminello apireno Continella

Individuata e diffusa dall’agricoltore Saverio Continella di Acireale, di cui poorta il nome, questa cultivar non è molto diffusa. Rispetto al Femminello comune ha il pregio di non avere semi (l’apirenìa è l’assenza di semi in un frutto), ma per contro presenta una buccia eccessivamente spessa, la pianta è spinosa e i frutti sono piccoli. Produzione costante, buona resa in succo e acidità.

Femminello Dosaco

Rinvenuto e selezionato da Saverio Continella. Apprezzato per la ricca produzione di verdelli a basso contenuto di semi e alta resa in succo. Di recente introduzione (come il femminello continella) è ancora presto per dare giudizi, ma in generale si ritiene che possa meritare di essere coltivata su vasta scala.

Femminello Santa Teresa

Varietà apprezzata soprattutto per i “verdelli. E’ resistente al mal secco più di altre selezioni clonali di ”femminello” ma non raggiunge i valori del ”monachello”. Rinvenuta a Santa Teresa Riva (ME), questa cultivar questo limone non ha trovato una grande diffusione per la scarsa produttività e la qualità non eccellente del frutto.

Femminello Scandurra

Mutazione vegetativa trovata nel catanese (Aci Reale), caratterizzata da fruttificazione costante, accrescimento medio del frutto, maturazione media commerciale entro ottobre, ma, purtroppo, bassa produttività.

Femminello Lunario

Questa cultivar dalla fioritura quasi continua durante tutto l’anno e poca ricettività al mal secco, ha una diffusione molto limitata per la scarsa produttività e un minor contenuto di acido citrico e oli essenziali rispetto al “Femminello comune”. La sua coltivazione può essere tuttavia interessante laddove risulti difficile ottenere i verdelli con le tecniche di forzatura. Per la sua capacità di produrre fiori e frutti durante tutto l’anno, lo si trova frequentemente in orti e giardini ed è senz’altro il limone più coltivato come pianta ornamentale da vaso.

Sfusato amalfitano (o Femminello sfusato)

Cultivar locale di origine non certa. Nel particolare microclima che caratterizza l’area compresa tra la catena dei monti Lattari e il versante meridionale della costa di Amalfi, cresce lo Sfusato amalfitano o Femminello sfusato. Il frutto si presenta praticamente privo di semi e con una forma allungata. Sensibile ai venti e alle infezioni da mal secco, ha una fruttificazione costante e una produttività media. Rispetto ai limoni provenienti dalle altre aree mediterranee è più grande, ha tempi di conservazione più lunghi, la buccia, ricca di olii essenziali, è più spessa e rugosa. È dalla scorza di questo tipo di limone che, circa un secolo fa, i contadini della Costiera amalfitana produssero il primo liquore di limone, il Limoncello.

Interdonato

È un probabile ibrido per cedro di origine sconosciuta diffuso nel versante jonico messinese. Ha una buona resistenza al mal secco. La pianta è poco rifiorente, non risponde molto alle tecniche di forzatura ed è in generale poco produttiva. Tuttavia la sua maturazione precoce consente una buona produzione del limone Primofiore (settembre-ottobre), molto richiesto dal mercato. Bassa la produzione invernale. Il frutto, allungato e con umbone conico, è di pezzatura piuttosto grande, ma il succo non è abbondante.

Monachello

È la cultivar italiana che in assoluto resiste meglio al mal secco, ma le piante sono più lente nella messa a frutto e poco produttive. In certi ambienti non è molto rifiorente ed è per questo che è necessario ricorrere alle tecniche di forzatura per ottenere una certa produzione. Talvolta viene innestato sull’ arancio amaro con risultati non molto longevi. Solo le recenti selezioni clonali del Monachello presentano in forma attenuata i noti difetti di questa cultivar.

Che cos’è una cultivar?

La parola cultivar nasce dalla contrazione dell’inglese cultivated variety, termine coniato nel 1952, durante il “XII Congresso Internazionale di Ortocultura”, per designare la tassonomia delle varietà di piante coltivate e distinguerle così dalla classificazione delle piante coltivate allo stato spontaneo.
Altre varietà di citrus lemon coltivate in piccole quantità e per lo più da amatori e collezionisti:

Limone di Procida
Limone calaniculata
Limone peretto
Limone variegato
Limone salicifolia
Limone carrubaro